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    Lega, Bossi: “Serve un nuovo leader”. Salvini: “Abituato a critiche”

    Il fondatore del Carroccio è tornato a parlare del suo partito, in occasione del quarantesimo anniversario dalla nascita: “Un tempo eravamo radicati nella base popolare, oggi serve un leader che vada verso l’autonomia e rimetta al centro la questione settentrionale”, ha dichiarato. Poi su Salvini: “Ha preso la sua strada”. Il segretario della Lega replica: “Lo ascolto sempre con attenzione”. Domani il Senatur non sarà alla festa a Varese

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    Visibilia, chiusa altra indagine su Santanchè per falso in bilancio

    La Procura di Milano ha chiuso, in vista della richiesta di processo, il filone di inchiesta sul dissesto di Visibilia nel quale tra gli indagati figura Daniela Santanchè. Alla ministra del Turismo, presidente di Visibilia Editore fino al gennaio 2022, i pm Marina Gravina e Luigi Luzi con l’aggiunto Laura Pedio contestano il falso in bilancio. Nelle scorse settimane è stata definita la tranche di indagine, sempre condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, in cui la senatrice di FdI è invece accusata di truffa aggravata all’Inps per la gestione della cassa integrazione nel periodo del Covid. 
    I precedenti
    Visibilia Editore, tra l’altro, è finita in amministrazione giudiziaria il primo marzo scorso su disposizione del Tribunale civile di Milano e dopo la causa intentata da un gruppo di piccoli azionisti.   
    I giudici civili hanno parlato di una spa, ora in composizione negoziata della crisi, “quotata” e che non sta più in piedi finanziariamente, con “irregolarità” e un “potenziale inquinamento” nei bilanci, senza più alcun dipendente e con una società formalmente esterna, di cui socia di maggioranza è Daniela Santanchè, ossia Visibilia Concessionaria, che “continua a gestire l’amministrazione e la tesoreria”, compiendo “scelte anche in ordine ai pagamenti” dei creditori.   
    Il bilancio al 31 dicembre 2022 e la relazione semestrale al 30 giugno 2023 “non risultano correttamente” predisposti, era stato segnalato nell’ispezione. “L’avviamento – si legge – avrebbe dovuto essere completamente svalutato”, come hanno sempre sostenuto l’aggiunto Laura Pedio e il pm Marina Gravina. Sul fronte della presunta truffa, capitolo chiuso un paio di settimane fa, i pm hanno accertato, anche attraverso le testimonianze dei lavoratori, che in quel periodo, dal “31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e il compagno Dimitri Kunz.
    Entrambi, assieme a Paolo Concordia, “collaboratore esterno”, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid. La ministra ha sempre respinto tutte le accuse contestate. Nel frattempo, per definire pure l’ultimo filone del “pacchetto Visibilia”, con un ordine di esibizione è già stata raccolta nelle scorse settimane la documentazione bancaria relativa ai flussi di denaro che riguardano la compravendita della villa di Forte dei Marmi di proprietà di Francesco Alberoni acquistata, quando il sociologo era ancora in vita, da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, per 2 milioni e 450mila euro. Villa che i due hanno rivenduto in un’ora all’amico imprenditore Antonio Rapisarda per 3 milioni e 450 mila euro. 

    Gli indagati

    Sono 20 gli indagati, tra cui tre società, nell’inchiesta per falso in bilancio appena chiusa dai pm di Milano a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè sul capitolo Visibilia. Oltre alla senatrice di FdI sono indagati, tra gli altri, anche la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garner, il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Canio Mazzaro. Indagate per la responsabilità amministrativa degli enti anche Visibilia Editore spa, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in liquidazione. Lo si evince dall’avviso di conclusione indagini appena notificato.  LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Utero in affitto disumano, diventi presto reato universale”

    “Continuo a ritenere l’utero in affitto una pratica disumana, sostengo la proposta di legge per cui diventi un reato universale. Spero venga approvata quanto prima”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni all’incontro “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”. 

    Natalità, Meloni: cattivi maestri anche da cattedre da 6 politico  

    “Questa è una materia che tutti sanno essere una priorità assoluta di questo governo: per noi la sfida demografica, la sostenibilità economica a cui è connessa, rappresenta una delle principali sfide: non serve a niente gestire il presente se non si mette in sicurezza il futuro. Il governo ha la responsabilità di garantire un futuro alla propria nazione. Considero un cambio di passo fondamentale l’approccio con cui questo governo affronta queste tematiche rispetto al passato”, ha proseguito. 
    “Nessun intervento concreto sarà mai sufficiente se a monte non invertiamo la narrazione che per anni è stata fatta: è stato detto per decenni che mettere al mondo un bambino avrebbe compromesso libertà, sogni, carriera, in alcuni casi la bellezza, che quindi era una scelta che in fondo non era conveniente”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni all’incontro “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”, sottolineando che messaggi simili sono arrivati anche da “cattivi maestri, in alcuni casi da cattedre da cui si dava il 6 politico”. “Queste tesi surreali, vecchie e nuove, rischiano di trascinare l’Italia e l’Europa sull’orlo del precipizio”, ha aggiunto. 

    Natalità, Meloni: declino non è destino. Invertire tendenza 

    “Nessun intervento concreto sarà mai sufficiente se a monte non invertiamo la narrazione che per anni è stata fatta: è stato detto per decenni che mettere al mondo un bambino avrebbe compromesso libertà, sogni, carriera, in alcuni casi la bellezza, che quindi era una scelta che in fondo non era conveniente. Per decenni cattivi maestri hanno proclamato che la genitorialità era un concetto arcaico, negli ultimi tempi si è sostenuta la follia che mettere al mondo un bambino è un atto contro l’ambiente”. “Io credo che queste tesi surreali, vecchie e nuove, rischino di trascinare l’Italia e l’Europa sull’orlo del precipizio”, osserva il presidente del Consiglio. “Il declino è una scelta che si può ribaltare, non è un destino. Occorre costruire una società amica della natalità”, spiega Meloni, “noi abbiamo fatto la nostra scelta. Abbiamo raccolto la sfida demografica. Per questo motivo alla natalità è intitolato un ministero”, dice ancora la premier. LEGGI TUTTO

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    Trieste, laurea honoris causa a Mattarella: “Al mondo serve pace, Ue dia risposte”

    È stato accolto da un applauso da parte degli studenti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella giunto questa mattina, intorno alle 10.45, all’Università di Trieste, poco dopo l’ex presidente della Slovenia Borut Pahor, per ricevere la laurea magistrale honoris causa in giurisprudenza. “Il mondo ha bisogno di pace, stabilità, progresso, e l’Unione Europea è chiamata a dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale”, ha riferito il presidente Sergio Mattarella, in Aula magna, dopo il conferimento della laurea. Riconoscimento che è stato assegnato anche  all’ex presidente sloveno, Borut Pahor, per il loro impegno in favore della pacificazione nelle terre delle foibe. I due si erano tenuti per mano dinanzi alla foiba di Basovizza nel luglio del 2020. Mattarella e Pahor sono stati accolti dal prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, oltre che dal rettore dell’Università, Roberto Di Lenarda, e dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. 

    Mattarella: “Progetto Ue sempre più urgente e imprescindibile”      

    “Il progetto europeo è più che mai imprescindibile e urgente, alla luce anche della brutale e ingiustificabile aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina. Ciò vale non solo nei confronti di Ucraina, Moldova e Georgia, ma soprattutto dei Paesi dei Balcani Occidentali che oltre venti anni addietro hanno iniziato questo impegnativo percorso di integrazione”, ha poi aggiunto il capo di stato.  

    “Ue si nutre delle diversità, è la sua forza”
    “La somma delle “minoranze” all’interno dei Paesi della Ue supera l’ampio numero di 50 milioni di concittadini europei. Lungo il percorso compiuto in questi trent’anni, Slovenia e Italia hanno saputo abbattere barriere e ostacoli, riuscendo a superare la nozione stessa di confine. Al suo posto c’è l’Europa, spazio comune di integrazione, di dialogo, di promozione dei diritti, di una cultura condivisa che si nutre delle diversità e ne fa punto di forza”, ha aggiunto per poi sottolineare: “L’Europa è, allo stesso tempo, sia il frutto dei processi di riconciliazione tra Paesi che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano combattuto in schieramenti contrapposti, sia l’acceleratore delle indispensabili composizioni delle divergenze, retaggio del passato, e che abbiamo dimostrato di saper superare per costruire un effettivo e duraturo futuro di pace”. 
    “Giorno del ricordo contro le contrapposizioni”
    Il presidente Mattarella ha poi sottolineato come in questi anni, Slovenia e Italia, abbiano sviluppato “un dialogo costante e fruttuoso, alimentato dalla consapevolezza che la comune adesione e appartenenza alla casa europea e ai valori euro-atlantici rappresentino quell’elemento identitario che rafforza nei nostri Paesi lo sguardo verso il futuro”. “La riconciliazione con la storia non ci libera dal dovere di conoscerla e di ricordare, come Borut Pahor ha più volte sottolineato. Non conduce a letture di comodo del passato né relativizza le responsabilità di ciascuno, ma ci consente di coltivare sentimenti di rispetto per le sofferenze di ciascuno, in luogo di nutrire rancore e contrapposizione. Si iscrive in questo processo il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano nel 2004 e che richiama, in particolare, le sofferenze delle popolazioni istriane-giulianedalmate”, ha aggiunto il capo dello Stato. E ancora: “Ricordare gli avvenimenti, che hanno così profondamente inciso con dolore sulla vita delle popolazioni al confine orientale, significa anche rispettare i patimenti altrui”, ha aggiunto.
    “Con visita Foibe presente più forte del passato”
    “Con la visita congiunta alla foiba di Basovizza e al monumento ai fucilati del Tigr, con il Presidente Pahor abbiamo voluto testimoniare che ciò che ci unisce oggi è più forte di quanto ci abbia separato in passato e che, insieme, sappiamo commemorare le vittime di quegli anni sanguinosi. Ci sono luoghi che nella storia assurgono a emblemi”, ha poi aggiunto, riferendosi all’incontro a Basovizza, sul Carso, nel 2020, in cui Mattarella e Pahor resero omaggio alle vittime delle Foibe tenendosi per mano. “La restituzione del palazzo del “Narodni Dom” alle associazioni della minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia sancita in occasione del centesimo anniversario del suo incendio, e ringrazio questa Università per il rilevante contributo arrecato, rappresenta la presa d’atto di una maturazione, in una giornata storica, come la definì il Presidente Pahor, che afferma altresì il reciproco impegno per la tutela e la promozione delle minoranze, in ossequio, per quanto ci riguarda, alla nostra Costituzione e alla Carta Europea dei diritti fondamentali”. LEGGI TUTTO

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    Settimana corta, ecco le condizioni del governo per aprire alla proposta del Pd

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Io sono favorevole a prevedere strumenti per incentivare la contrattazione collettiva e aziendale per la sperimentazione della riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario», e a parità di «produttività. Cosa, peraltro, già avvenuta in alcune aziende e per alcuni contratti». Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) che, per conto del governo, ha dato parere favorevole con riformulazione ad un punto che tratta di questo tema del disegno di legge a prima firma di Arturo Scotto (Pd). Ma cosa prevede la proposta dem cofirmata dalla segretaria Elly Schlein?Incrementi di produttività e riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salarioSul testo (depositato a Montecitorio a ottobre 2023), giovedì scorso è iniziata la discussione in sede referente in Commissione Lavoro della Camera, insieme a quelli depositati da Avs e M5s (primo firmatario Giuseppe Conte). E la settimana prossima iniziano le audizioni. In particolare la proposta di legge del Pd (”Agevolazione contributiva per favorire la stipulazione di contratti collettivi volti a sperimentare la progressiva riduzione dell’orario di lavoro”) sottolinea la necessità di un intervento legislativo «volto a sostenere quelle virtuose iniziative sperimentali che abbiano come obiettivo la definizione di nuovi modelli organizzativi e produttivi nel nostro Paese, imperniati sulla riduzione dell’orario di lavoro, anche nella formula dei quattro giorni lavorativi settimanali». Un provvedimento di sostegno della contrattazione collettiva che, nel rispetto del ruolo delle parti sociali, «incentivi la sperimentazione di quelle soluzioni che contestualmente consentano incrementi della produttività e riduzione dell’orario di lavoro, a parità di retribuzione».Loading…Esonero parziale dal versamento dei contributiPer tali obiettivi, la proposta di legge, come si legge nella relazione illustrativa, prevede «l’incentivo del parziale esonero dal versamento dei contributi, nella misura del 30 per cento dei complessivi contributi previdenziali dovuti, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente cui si applicano i contratti collettivi tra le imprese e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale». L’esonero è riconosciuto «per la durata del periodo di sperimentazione prevista dai suddetti contratti collettivi e in proporzione alla riduzione di orario di lavoro concordata». L’esonero viene riconosciuto «nella misura del 40 per cento, qualora le prestazioni lavorative interessate dalla sperimentazione dell’orario di lavoro siano comprese tra quelle considerate usuranti o gravose».I casi pilota di Regno Unito e PortogalloSempre nella relazione introduttiva si citano i casi pilota del Regno Unito e del Portogallo. In particolare nel Regno Unito «61 aziende hanno sperimentato l’orario ridotto a parità di stipendio, prevedendo una riduzione oraria a 32 ore settimanali per ciascun dipendente, da distribuire su quattro giorni lavorativi». Una sperimentazione di sei mesi «che sembra abbia offerto indicazioni più che positive se 38 imprese hanno deciso di estendere la sperimentazione e altre 18 hanno adottato la settimana corta come soluzione permanente». Mentre in Portogallo, dal 5 giugno 2023 è in corso un progetto pilota per la settimana lavorativa di quattro giorni, in corso di sperimentazione in 46 aziende che complessivamente occupano 20.000 lavoratori».Le sperimentazioni in ItaliaMa anche in Italia alcuni contratti aziendali «si stanno spingendo in avanti, prevedendo di articolare la prestazione lavorativa su soli quattro giorni: una prassi ancora limitata, ma che si rispecchia nella tendenza in atto». I casi citati sono quelli di «Intesa Sanpaolo che è partita a gennaio (2023, ndr)» e «ha esteso la possibilità di sfruttare questa modalità di lavoro anche al comparto assicurativo», nonché della «multinazionale Mondelez International, che controlla i marchi Oro Saiwa, Oreo, Toblerone, Milka, Fattoria Osella, Sottilette e Philadelphia», e che «ha scelto di seguire anche in Italia la linea seguita in Belgio, in Spagna e in altri Paesi europei, avviando la sperimentazione di un anno della settimana corta». Non solo. Nel testo si ricorda che «dal 1° luglio 2022, anche la Awin Italia, azienda di marketing digitale, ha introdotto la settimana corta di quattro giorni in tutte le sue sedi, a parità di salario». Inoltre, «la società Tria spa, azienda che produce macchine per il riciclo della plastica, ha adottato la settimana corta a partire da gennaio 2023 e anche altre aziende hanno manifestato interesse per questa modalità di lavoro». LEGGI TUTTO