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    Mattarella: rischio allargamento del conflitto è drammaticamente presente

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUn rischio «drammaticamente presente». Per Mattarella, in visita di Stato in Bulgaria, il pericolo che il conflitto in Medio Oriente si allarghi non è un’ipotesi remota ma, appunto, entrata tra le opzioni possibili. E dunque al termine del suo colloquio con il presidente bulgaro Rumen Radev, racconta il succo dei loro ragionamenti. «Abbiamo parlato della drammatica crisi umanitaria a Gaza, del rischio che il conflitto si allarghi: rischio che è drammaticamente presente. E abbiamo parlato dell’unica soluzione possibile che è quella dei “due stati e due popoli”».A Sofia, nel palazzo presidenziale, la spinta dei due presidenti va nella direzione di una soluzione che resta quella da sempre ipotizzata per Israele e palestinesi ma adesso c’è la variabile Iran a complicare il quadro. «Bisogna trovare una strada per definire una condizione stabile di pace», ripete Mattarella ricordando che «Italia e Bulgaria sono insieme nella Nato per la pace e la sicurezza». E infatti proprio oggi saranno insieme alla base militare di Novo Selo e incontreranno il contingente italiano del Multinational Battlegroup Bulgaria. Una tappa per poi tornare a Roma.Loading…Ma se gli scenari di guerra occupano gran parte degli scambi tra i due presidenti, l’Europa e le sue prospettive restano al centro del colloquio e – come si vede – pure nel dibattito tra i leader europei. Ecco, su questo punto Mattarella resta dell’idea che sia diventato più urgente accelerare «le scelte per far diventare l’Ue sempre più coesa, sempre più solida, più capace di svolgere nel mondo un ruolo protagonista e quindi con la esigenza di compiere passi importanti». Riflessioni su cui insiste da tempo ma che ieri si coordinavano con il discorso di Draghi, di due giorni fa, sulla necessità di un «cambiamento radicale» dell’Unione per restare sulla scena. E il capo dello Stato lo dice con la stessa nettezza toccando proprio il tasto della competitività che è quello su cui sta lavorando l’ex premier italiano: «Nel Consiglio Ue delle prossime ore – ha detto il capo dello Stato – si parla già di alcuni argomenti importanti come la competitività nell’Ue: elemento che consente, sviluppandolo adeguatamente, di offrire opportunità per il futuro dei giovani». In effetti, è il segnale che la sintonia sui temi dell’Europa è rimasta forte tra i due.Ma ieri Mattarella ha voluto dare l’appoggio italiano per l’approdo della Bulgaria nell’area dell’euro auspicando che si creino velocemente le condizioni e pure per «un ingresso completo nell’area Schengen». Infine, ha ripetuto quanto già aveva detto sul patto migranti promuovendolo perché «supera Dublino e governa un fenomeno crescente con ordine e non in maniera scomposta come avviene oggi». LEGGI TUTTO

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    Aborto, Madrid: “In Italia pressioni contro donne”. Meloni: “Ignoranti, non diano lezioni”

    Mondo
    Spagna, 23mila persone in piazza contro l’aborto

    Esposti striscioni con foto di feti umani e slogan come ‘ascolta il battito del cuore, ti dico che sono vivo’, ‘la voce del cuore’, ‘è questo il battito del cuore che vuoi nascondere?’ o ‘nessuna madre si pente di esserlo’

    Ventitremila persone, secondo i dati della Prefettura di Madrid, sono scese in piazza ieri nella capitale spagnola contro l’aborto, ritenendo che la vita vada preservata “dal suo inizio alla sua fine naturale”, e per respingere la “cultura della morte”, implicita, secondo le 500 organizzazioni convocate da, partito di ultradestra Vox, nell’ultima riforma varata dal governo Sanchez. Lo riferisce l’agenzia Efe

    I manifestanti hanno percorso le vie del centro tra canti e balli, esponendo striscioni con foto di feti umani e slogan come “ascolta il battito del cuore, ti dico che sono vivo”, “la voce del cuore”, “è questo il battito del cuore che vuoi nascondere?” o “nessuna madre si pente di esserlo”, in un corteo in cui si sono viste anche le bandiere della Spagna e la Croce di Borgogna

    In testa al corteo, davanti allo striscione principale con il motto “sì alla vita”, Alicia Latorre, presidente della Federazione spagnola delle associazioni per la vita. A suo dire, la nuova legge sull’aborto è “ancora peggiore e più perversa di quella che avevamo” LEGGI TUTTO

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    Crescono i consensi per Draghi ai vertici Ue. L’affondo di Salvini

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaSenza dire nulla nello specifico, Matteo Salvini dice la sua su Mario Draghi. Perché con curioso tempismo escono i primi stralci del suo nuovo libro: la presentazione è prevista il 25 aprile, a Milano, a due passi dalle manifestazioni per la Liberazione. I primi brani del volume resi noti raccontano di uno stile dell’ex premier che non ha convinto molto il leader leghista. Che faceva parte del suo governo ma, racconta, non è stato consultato sui ministri (alcuni “sconcertanti”). Mentre è stato sondato «come in generale il centrodestra», per una sua «eventuale ascesa al Colle».Il nome di Draghi in campoUn affondo, indiretto, che arriva mentre continua a fare discutere, a Roma come a Bruxelles, l’intervento di Draghi sulla competitività e le sfide che aspettano l’Europa. Ne parlano i partiti italiani, alle prese con le liste per le elezioni europee, e ne parlano i leader riuniti per l’ultimo Consiglio, straordinario, prima del voto del 9 giugno. Il nome di Draghi in campo c’è, ma poi bisogna raccogliere il consenso dei partner (e dei parlamentari europei, nell’ipotesi della presidenza della Commissione) e non bisogna dimenticare che spesso «chi entra papa esce cardinale», come sottolinea, sibillino, il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti.Loading…Gli elogi di MacronL’ex premier non è certo in cerca di incarichi, ma sta preparando con impegno il dossier che presenterà tra giugno e luglio, comunque dopo il voto, dice chi ha avuto modo in questi giorni di contattarlo, sottolineando proprio che per ipotizzare qualsiasi scenario prima bisogna aspettare l’esito delle elezioni. Un concetto che esprime anche Emmanuel Macron, nei rumors tra i principali sponsor di un ruolo di primo piano per l’ex presidente della Bce nei nuovi assetti europei post voto: Draghi, dice il presidente francese, «è un amico formidabile» ed è stato «un grande presidente del consiglio» ma, si tiene cauto, «la politica non si fa così».Il gradimento di OrbanCerto Draghi piace, perfino a Viktor Orban che per la seconda volta esprime il suo gradimento ma precisa di non voler «interferire» con questioni italiane. Perché è chiaro che il nome dell’ex banchiere riempirebbe nella commissione la casella che spetta all’Italia. E che non potrebbe che essere, nel caso, un nome portato da Roma. Il primo ministro ungherese, peraltro, incorona Meloni come possibile “guida” dei conservatori europei, mentre sono aperte le trattative per un ingresso del suo partito in Ecr di cui lei è presidente. Ma la questione Orban, così come quella di eventuali altri ingressi, è rinviata sempre a dopo il 9 giugno. Mentre più vicina dovrà essere la valutazione sull’opportunità o meno di indicare uno Spitzenkandidat per la commissione.La cautela di MorawieckiI polacchi premono e hanno anche già un nome, quello dell’europarlamentare Jacek Saryusz-Wolski, come annuncia l’ex premier Mateusz Morawiecki. Che ha visto Meloni e con lei ha parlato, tra l’altro, proprio di configurazioni politiche dopo le elezioni del Parlamento europeo. Anche il leader del Pis è cauto sul nome di Draghi perché «resta da vedere se ci sia abbastanza potere politico per presentarlo come un candidato valido». LEGGI TUTTO

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    Mattarella in Bulgaria: “La storia ci chiede un Unione europea che respinga aggressioni”

    Lo ha detto il presidente della Repubblica parlando a Sofia durante la sua visita in Bulgaria. Si è discusso anche di Medio Oriente: “Abbiamo parlato del rischio che il conflitto si allarghi: rischio che è drammmaticamente presente. E abbiamo parlato dell’unica soluzione possibile che è quella dei due stati e due popoli”

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    Salis candidata alle Europee con AVS, Fratoianni smentisce: “Non esiste nessun piano”

    Ilaria Salis capolista alle Europee nel nord-ovest con Avs. Un articolo del Foglio ricostruisce che è questo l’obiettivo a cui lavora l’alleanza fra Sinistra italiana e Verdi, per arrivare a candidare alle elezioni di giugno la 39enne insegnante italiana in carcere da oltre 13 mesi a Budapest, in Ungheria. Un’operazione, si legge, che è “data per chiusa” e “doveva essere annunciata già domenica scorsa durante l’iniziativa a Roma il ‘Coraggio di osare'”.  Nell’articolo si racconta poi che “il padre di Salis, gli avvocati di Ilaria e la donna detenuta a Budapest sono in contatto con Fratoianni. Insieme valutano, ancora una volta, i pro e i contro di questa candidatura”.  Ma il leader di Sinistra Italiana smentisce categoricamente. 

    Fratoianni: “Non esiste nessun piano sulla candidatura di Salis

    “Leggo su Il Foglio di un “Piano Fratoianni” per la candidatura di Ilaria Salis nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra. Non esiste nessun piano Fratoianni. Eviterei che su una persona nelle condizioni in cui si trova Ilaria Salis si scatenasse un surreale dibattito mediatico che non l’aiuta certamente. AVS annuncia le sue candidature in modo trasparente senza bisogno di costruire improbabili piani segreti”. E’ quanto si legge in una nota del leader di Si.  LEGGI TUTTO