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    La banda larga anche nei piccoli comuni. Nel Dl sul Pnrr il rilancio di Open Fiber

    Si sblocca una partita importante per i passaggi futuri di Open Fiber. Tra gli emendamenti presentati dal governo al Dl Pnrr, infatti, spunta anche una misura che dà una spinta ai cantieri in ritardo del Piano Italia a 1 Giga. Sarà infatti possibile, al fine di considerare soddisfatte le condizioni del bando Infratel, collegare civici con «le medesime caratteristiche» e posti «in prossimità» di quelli ritenuti da collegare, senza però diminuire il numero complessivo o allungare i tempi dei lavori. Andranno quindi siglati accordi aggiuntivi con Infratel e, entro 30 giorni dalla firma, dovranno essere indicati i nuovi civici da cablare a pena della possibile revoca dell’appalto da parte della cabina di regia del Pnrr. Si attende in ogni caso una velocizzazione dei lavori, rallentati da un bando che presentava molti civici errati. Il tutto a beneficio non solo di Open Fiber, che pure ha proposto la soluzione, ma anche di Tim che ha in carico lavori di altri lotti dello stesso bando da 3,5 miliardi, fulcro del pacchetto di lavori del Pnrr per la banda ultralarga.Tuttavia il decreto, che dovrebbe essere approvato dal Parlamento entro la prossima settimana, sarà utile in primo luogo a Open Fiber che è alle prese con altre questioni che la angustiano. Il gruppo guidato dal presidente Paolo Ciocca e dall’amministratore delegato Giuseppe Gola sta dialogando con le banche per sbloccare linee di credito per 880 milioni del vecchio project financing da 7,2 miliardi che erano rimaste bloccate per il mancato rispetto di alcune clausole operative. In tal senso, si sta lavorando per rivedere i vincoli, il tutto nell’ambito di una revisione più profonda del project financing sulla quale il gruppo spera di avere luce verde nelle prossime settimane: la società della fibra ha bisogno di 2 miliardi di liquidità aggiuntiva, anche se non tutti arriveranno dagli istituti di credito. Una cifra fra i 375 e i 400 milioni dovrebbe essere iniettata dai soci (al 60% da Cassa depositi e prestiti e al 40% dal fondo Macquarie) che tra l’altro non avrebbero bisogno di alcun passaggio in consiglio d’amministrazione dato che è un aumento di capitale già deliberato da tempo e mai realizzato. Si tratta di tessere di un mosaico che, in ogni caso, andranno ora a comporsi con più velocità dopo che il governo ha dato un segnale chiaro di sostegno a Open Fiber con le misure comprese nel Dl Pnrr. LEGGI TUTTO

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    Sanità, 5 consigli per scegliere la polizza adatta a te

    Ammonta a oltre 41,5 miliardi di euro la spesa sanitaria privata degli italiani. L’ultimo dato disponibile è quello relativo al 2022. Secondo l’indagine Istat sui consumi delle famiglie nel 2022 la media nazionale delle spese per la salute è stata pari a 1.362,24 euro a famiglia, in aumento di circa 64 euro rispetto ai 1.298,04 euro del 2021.La Fondazione Gimbe ha aggiornato in questi giorni il quadro delle spese per la sanità. Oltre ai 130 miliardi (circa) del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) gli italiani integrano in maniera massiccia di tasca propria (quasi il 25% è spesa privata), direttamente (out-of- pocket) o per intermediazione di fondi e assicurazioni.La quota intermediata è ancora bassa: solo 4,7 miliardi, poco più del 10% di tutta la spesa privata. Poca cosa. Popolo sotto assicurato da sempre, l’italiano non ha ancora imparato la regola aurea della mutualizzazione del rischio e della solidarietà nelle spese.L’integrazione pubblico-privato anche sul fronte della sanità non è un male, a condizione che l’accesso al sistema privato di copertura sanitaria integrativa potesse essere “libero”. Oggi non lo è del tutto. Sono “solo” 15 milioni gli italiani che ad oggi usufruiscono di fondi sanitari integrativi o di polizze sanitarie assicurative.Chi può scegliere la sanità integrativaTenendo conto della possibilità di aderire sia autonomamente sia in via collettiva per il tramite (sempre più diffuso) dei contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria, di eventuali contratti integrativi aziendali o del regolamento dei diversi albi professionali, nonché delle modalità peculiari di adesione proprie di ciascuna forma di assistenza, possono di fatto beneficiare dell’assistenza sanitaria integrativa:Per via collettiva:i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico;i lavoratori autonomi e liberi professionisti;altri lavoratori con qualsiasi tipologia contrattuale;chi non (necessariamente) svolge un’attività lavorativa, come familiari di iscritti, tra cui anche eventuali minori a carico o membri di particolari tipi di associazioni o enti, ma anche pensionati cui venga estesa anche in fase di quiescenza la copertura siglata nel corso della propria attività professionale.Per via individuale:in generale persone che, anche al di fuori di forme di assistenza ad adesione collettiva o negoziale scelgano in autonomia soluzioni individuali, come a esempio la sottoscrizione di polizze sanitarie offerte da casse mutue o compagnie di assicurazione. In quest’ultimo caso, può essere richiesto l’accertamento delle condizioni di salute.La via della sanità integrativa sembra sostanzialmente senza ritorno. Il welfare state a piena copertura pubblica non regge nemmeno sul fronte della sanità. Lo testimonia l’aumento della spesa privata di cui parlavamo qui sopra.Ad eccezione del Nord-Ovest dove si registra una lieve riduzione, l’aumento delle spese per la salute nel 2022 riguarda tutte le macro-aree del Paese: in particolare al Centro e al Sud si registrano aumenti di oltre 100 euro a famiglia. I dati regionali restituiscono, invece, un quadro molto eterogeneo. In dettaglio, dal 2021 al 2022 i maggiori incrementi si rilevano in Puglia con +26,1% e in Toscana con +19,3%. Altre Regioni, invece, hanno registrato una diminuzione dal 2021 al 2022: la Valle d’Aosta del -24,3% e la Calabria che segna un -15,3%.La polizza giustaL’offerta di polizze sulla salute presente sul mercato è vasta, al punto che orientarsi e scegliere quella giusta non è affatto facile. Al netto di chi – lavoratore in attività – può godere delle coperture collettive, derivanti per lo più dai contratti di categoria o dalle professioni esercitate, un problema serie lo deve affrontare chi si avvicina all’integrazione sanitaria “da solo”. Facciamo un elenco sommario di quello che si può trovare sul mercato:Polizza sanitaria classica: è un’assicurazione che ti aiuta in caso di malattia o infortunio, coprendo gli esami diagnostici, le cure, i ricoveri ospedalieri, e l’acquisto dei relativi farmaci.Polizza infortunio: in questo caso, a essere coperte saranno solo le spese relative alla diagnostica e alla cura in caso di infortunio.Polizza per assistenza domiciliare: un’assicurazione che paga le spese dell’assistenza domiciliare è necessaria se, ad esempio, hai avuto un incidente o ti sei ammalato.Polizza per invalidità permanente: questa assicurazione ti protegge pagando un indennizzo se subisci un’invalidità non temporanea.Polizza dentistica: la maggior parte delle polizze tradizionali non prevedono il pagamento di cure dentistiche (non coperte nemmeno dal Ssn). Ecco perché alcune società propongono delle assicurazioni specifiche per le spese relative alla salute della bocca.Polizza sanitaria viaggio: una polizza limitata nel tempo, che ti copre quando sei all’estero.Scelta la tipologia della polizza più adeguata alle tue esigenze occorre porre attenzione ad almeno cinque fattori che risultano essere importanti e che incidono – non poco – sulla scelta della polizza più giusta.Cinque consigli LEGGI TUTTO

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    Pec europea, ecco come funziona e da quando è obbligatoria

    Novità per chi utilizza la Pec. Nel 2024 la posta elettronica certificata lascerà il posto alla Registered Electronic Mail (REM), la PEC europea. Non sarà necessaria una nuova PEC, ma bisognerà procedere all’adeguamento dell’indirizzo tramite il riconoscimento dell’identità dell’intestatario. Ecco tutti gli aggiornamenti.La novitàLa Pec è nata nel 2005 e da allora non ha quasi mai subito modifiche, ma dal gennaio 2022 è iniziato il percorso di adeguamento al Regolamento europeo 910/2014 – eIDAS. In sostanza la Pec avrà valore legale tra i cittadini di paesi europei. Infatti lo standard europeo ETSI EN 319 532-4 amplia i suoi confini grazie all’introduzione della Csi (Common service interface), l’interfaccia tecnologica condivisa che permette lo scambio sicuro tra i gestori e tra gli utilizzatori di servizi di recapito qualificato. La nuova Pec consente di verificare l’identità del cittadino Ue che la possiede assieme all’integrità del contenuto, la data e l’ora d’invio e di ricezione del messaggio.La proceduraPer attivare la procedura è necessario accedere al proprio indirizzo di posta elettronica certificata cliccando sul link fornito all’interno della casella Pec stessa utilizzando un metodo di identificazione ufficiale (come ad esempio SPID, CNS o CIE) e seguire le istruzioni fornite. Se non verrà adeguata la casella, non sarà possibile utilizzare la posta elettronica come mezzo di comunicazione legale e verranno riscontrate limitazioni nell’accesso e nella consultazione della vecchia Pec. Ricordiamo inoltre che il possesso di una casella Pec è obbligatorio per chi svolge qualsiasi tipo di attività commerciale o professionale sia in forma individuale che societaria. LEGGI TUTTO

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    Ferrovie, ricavi a 15 miliardi Investimenti a livelli record

    Ferrovie dello Stato Italiane SpA ha chiuso il 2023 con risultati positivi. I ricavi operativi hanno raggiunto i 15 miliardi di euro, segnando un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato determinato dalle performance dei poli Passeggeri e Merci, che hanno registrato un aumento rispettivamente del 11% (a 7,7 miliardi) e del 6% (a 1,1 miliardi). L’Ebitda è cresciuto del 14% al netto delle partite straordinarie a 2,2 miliardi di euro (+1% al lordo dei ristori Covid-19 contabilizzati nel 2022 e della restituzione degli aiuti di Stato relativi agli anni 2003-2014). Significativo l’aumento dell’Ebit a 338 milioni di euro, mentre l’utile si è dimezzato a 100 milioni per effetto delle partite straordinarie poc’anzi ricordate.Nel 2023, infatti, la spesa per investimenti tecnici si è incrementata del 46% annuo alla cifra record di 16,4 miliardi di euro, di cui 14 miliardi relativi ad infrastrutture ferroviarie e stradali. L’anno scorso Rfi ed Anas hanno pubblicato 404 bandi di gara per un valore di 17,2 miliardi e ci sono state aggiudicazioni definitive di 393 gare per un importo di circa 24 miliardi.Il Ceo di Fs, Luigi Ferraris, ha evidenziato che «in uno scenario caratterizzato da crisi geopolitiche e da un rallentamento della crescita dell’economia mondiale, il gruppo nel triennio 2021-2023 si è posizionato al centro dell’ecosistema della mobilità, con 40 miliardi di euro di investimenti, portando avanti il piano di assunzioni con oltre 30mila nuovi ingressi» con la riorganizzazione della struttura di gruppo e della strategia internazionale.Oltre alle performance finanziarie, si segnalano anche le iniziative sul fronte estero. Fs ha avviato nuovi servizi ad alta velocità sia in Francia che in Spagna, consolidando la sua presenza sul mercato europeo. In Germania, attraverso la controllata tedesca Netinera, sono state vinte gare nel trasporto pubblico locale per un valore di oltre 4 miliardi di euro. Inoltre, Mercitalia Logistics ha rafforzato la sua presenza in Europa con l’acquisizione di Exploris in Germania, ampliando così le proprie operazioni intermodali. LEGGI TUTTO

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    Patente B, costi e documenti richiesti, cosa c’è da sapere

    Ottenere la patente B significa dover sostenere una serie di costi fissi e variabili, sia nel caso in cui si proceda da privatista che si opti per la soluzione dell’autoscuola: tra marche da bollo, bollettini, iscrizioni e guide obbligatorie il conto fa presto a ingrossarsi. Ma come bisogna procedere?DocumentazioneSi inizia innanzitutto con la presentazione della domanda, che deve essere inoltrata alla Motorizzazione civile compilando e firmando il modello “TT 2112”, a disposizione sia negli uffici che in rete sul “Portale dell’Automobilista”, oppure in autoscuola per chi sceglie di iscrivervisi.Ad essa vanno allegati la fotocopia di un documento di identità in corso di validità e originale in visione, la fotocopia del codice fiscale o della tessera sanitaria e il documento originale per visione, la ricevuta del certificato di idoneità psicofisica alla guida prodotta da un ufficiale sanitario abilitato (entro 3 mesi dal rilascio se si tratta di un medico singolo, entro 6 mesi se si tratta di una Commissione medica), tre fototessere recenti a capo scoperto, col volto ben visibile. Nel momento in cui si prenota la prova pratica sarà inoltre necessario produrre un certificato di frequenza che attesta esercitazione pratica di guida di almeno 6 ore con un istruttore abilitato.Costi fissiOltre alla documentazione sopra citata vanno allegate le ricevute di una serie di pagamenti, effettuabili con dei bollettini prestampati che risultano reperibili presso gli uffici postali, la Motorizzazione civile oppure la sede della propria Scuola Guida. Si tratta di 58,40 euro per l’iscrizione all’esame di teoria (tariffa N067) e di pratica (tariffa N019), da versare tramite tre bollettini, ovvero due da 16 euro cadauno sul conto corrente 4028 e uno da 26,40 euro sul conto corrente 9001. A queste cifre vanno aggiunti i costi delle guide obbligatorie per legge, all’incirca 240 euro, anche se il costo può variare a seconda della città o della regione di residenza.Nel momento in cui viene effettuata la visita medica bisognerà avere il certificato anamnestico rilasciato dal medico di base, il cui costo si aggira solitamente intorno ai 50 euro, la ricevuta di pagamento della visita medica, compresa tra i 30 e i 50 euro, e la ricevuta di pagamento di un bollettino per la tariffa N019 (16 euro di imposta di bollo).Costi variabiliOltre ai costi fissi ci possono essere una serie di spese aggiuntive, come ad esempio quelle per l’acquisto di un libro di teoria e uno di prova dei quiz, specie se si è privatisti, i costi dell’iscrizione alla Scuola Guida, qualora si opti per questa soluzione, e quelli di eventuali guide aggiuntive oltre alle obbligatorie. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, Tavares alza ancora il tiro: “Ne pagherete le conseguenze”

    Frasi sibilline e negare l’evidenza: questa la ricetta di Carlos Tavares. L’amministratore delegato di Stellantis è intervenuto a margine dell’inaugurazione a Torino del nuovo eDCT Assembly Plant, all’interno del progetto Mirafiori Automotive Park 2030, e ha rilasciato dichiarazioni destinate a riaccendere il dibattito. Dopo i botta e risposta al vetriolo con il governo, il manager portoghese ha deciso di alzare nuovamente il tiro:“Siamo in grado di tenere testa ai competitor cinesi, se qualcuno vuole introdurre competitor cinesi sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno essere prese”. Un messaggio destinato a Roma, senza troppi giri di parole.Incalzato sulla mobilità elettrica, Tavares ha rimarcato di non conoscere gli impatti della transizione tra cinque anni, ma introdurre i produttori cinesi in Italia e in Europa avrà impatti sociali forti. Per l’amministratore delegato di Stellantis, i costruttori di Pechino rappresentano “una grande minaccia”, ma non s’è mostrato particolarmente preoccupato dal confronto: “Combatteremo, vinceremo, ma avremo qualche cicatrice”.Ma non è tutto. Nel corso del suo intervento, Tavares ha bollato come fake news tutte le voci che vedono Stellantis sempre più lontana dall’Italia. Le bufale “aprono la finestra per fare entrare i cinesi”, il suo j’accuse:”In Italia ci sentiamo a casa, siamo i leader di questo mercato con più del 34%. Non abbiamo intenzione di andare via dall’Italia; crediamo in questo Paese abbiamo capacità, idee e progetti per tenere fede ai nostri impegni”. Stellantis non se ne andrà, anzi rafforzerà la leadership nel Paese. LEGGI TUTTO

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    Cherry Bank sostiene le eccellenze italiane con un premio da 20mila euro

    Cherry Bank lancia l’iniziativa “Cherry Made in Italy” con l’obiettivo di promuovere la creatività, la difesa e la valorizzazione delle eccellenze italiane, attraverso il sostegno ai progetti virtuosi delle PMI. La prima edizione dell’iniziativa sostenuta dalla banca padovana specializzata nel supporto alle imprese avrà inizio con l’apertura delle candidature l’11 aprile, a ridosso della Giornata nazionale del Made in Italy (il 15 aprile) e chiusura delle adesioni il 29 aprile. Possono candidarsi aziende e PMI che appartengono a specifici settori produttivi, con un fatturato compreso tra 2,5 e 10 milioni di euro e che possono proporre un progetto scalabile. Per le candidature verrà attivato a partire dall’11 aprile il portale www.cherrymadeinitaly.cherrybank.itLa selezione delle imprese partecipanti sarà affidata a un comitato composto da esponenti del management di Cherry Bank e da circa 20 studenti della Venice School of Management-Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia che si occuperanno di selezionare le candidature individuando le piccole imprese che si contraddistinguono da una significativa componente di Made in Italy, in grado di rispettare i criteri di selezione e che risultano avere i progetti maggiormente scalabili. Il processo culminerà nella selezione di tre aziende: la prima “Cherry Excellence”, otterrà un premio a fondo perduto con destinazione d’uso del valore di Euro 20.000, utile a finanziare il proprio progetto di crescita. La seconda e terza classificate riceveranno un assesment ESG gratuito redatto da partner Cherry Bank esperti in materia. L’analisi sarà utile per studiare l’impatto delle attività d’impresa e per delineare una strategia volta a migliorare il proprio punteggio rispetto allo scoring medio di settore.“Nel nostro Piano di Sostenibilità ci siamo impegnati a porre costante attenzione e cura verso il nostro territorio e verso le eccellenze produttive che al meglio lo rappresentano. Ci definiamo una Banca che punta a trovare valore nelle nicchie di mercato – ha dichiarato Maddalena Ganz, Responsabile Comunicazione e Marketing di Cherry Bank – Per questo abbiamo deciso di lanciare l’iniziativa “Cherry Made in Italy” che ha l’obiettivo di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy. Vogliamo affiancare le piccole imprese virtuose in un percorso di crescita che le renda sempre più portavoce del Made in Italy, fungendo da volano per il loro consolidamento nel breve e medio periodo”.”Siamo felici di collaborare nuovamente con Cherry Bank attraverso il progetto Experior che si inserisce all’interno del corso di laurea magistrale in Management e Sostenibilità per creare un pinte tangibile tra teoria e pratica, tra università e aziende” – ha detto il Michele Pinelli docente di Economia e Gestione delle Imprese presso la School cafoscarina. “Attraverso la partecipazione all’iniziativa ‘Cherry Made in Italy’ gli studenti avranno l’occasione di applicare nel concreto e ad attività imprenditoriali reali l’approccio teorico alla valutazione di impresa che viene loro insegnato nel corso di Imprenditorialità digitale.” LEGGI TUTTO

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    Un messaggio sul telefono per rimborsi e scadenze, la novità dell’Agenzia delle Entrate

    L’Agenzia delle Entrate è sempre più tecnologica. Il Fisco segnala con un messaggio personalizzato se l’utente ha un rimborso in arrivo o la registrazione del suo contratto di locazione sta per scadere. La novità consente di rimanere aggiornati e non tralasciare gli adempimenti fiscali. Ecco come funziona la misura.I messaggiIl servizo avviene tramite l’App IO, il software dei servizi pubblici sviluppato e gestito da PagoPA. L’App permette di ricevere su una sola app i messaggi dell’Agenzia delle Entrate insieme a quelli delle altre amministrazioni, locali e nazionali, accreditate al servizio. Attraverso App Io si possono ricevere diversi messaggi, alcuni di questi riguardano rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti e rate, comunicazioni non recapitati. L’Agenzia provvede a inoltrare il tutto per informare i cittadini sulle questioni fiscali di maggior interesse. Gli avvisi riguardano anche le abilitazioni che vengono conferite nei confronti delle persone di fiducia per l’accesso alla propria area riservata e alcune date da ricordare. Inoltre con il passare del tempo verranno aggiunti nuovi contenuti.L’App IoIn quanto all’App Io la si può trovare in forma gratuita sugli store iOS e Android. Al fine di poterla utilizzare è necessario effettuare il login con carta d’identità elettronica (Cie) o con Spid. L’app utilizzata come canale di comunicazione consente di non ricorrere più agli sms o alle mail, questo anche per evitare di cadere in campagne di phishing.Le notificheAttualmente sull’App IO sono state attivate due tipologie di notifiche. La prima è denominata “Comunicazioni per te” e riguarda avvisi personalizzati in merito alle questioni fiscali di interesse del destinatario del messaggio. Un esempio può essere l’arrivo di un rimborso, il mancato recapito di una comunicazione delle Entrate o alcune informazioni in merito all’abilitazione di una persona di fiducia ad agire per suo conto nell’area riservata del sito dell’Agenzia. La seconda, invece, è rinominata “Le tue Scadenze”, si tratta di un promemoria, sempre personalizzato, che riguarda, per esempio, l’avvicinarsi della scadenza di un contratto di locazione o del pagamento di una rata. LEGGI TUTTO