More stories

  • in

    Blitz di Ultima Generazione a Roma, bloccata via Salaria

    Alcuni scooteristi hanno travolto gli attivisti. Sul posto sono giunte degli agenti di polizia, che hanno sgomberato i manifestanti. Attivisti Ultima Generazione – Nanopress.itQuattordici di loro sono stati portati negli uffici della Questura per essere identificati.Blitz di Ultima Generazione a RomaNuovo blitz di Ultima Generazione a Roma. Alcuni manifestanti hanno bloccato via Salaria, anche in solidarietà dei lavoratori Gkn di Firenze, che rischiano il licenziamento nelle prossime settimane. Forti momenti di tensione con gli automobilisti. Alcuni centauri hanno travolto i manifestanti. Quattordici di loro sono stati portati negli uffici della Questura per essere identificati.“Da poco è terminata la Cop28 con un risultato insoddisfacente. Sono in strada perché chiedo al governo del mio paese di essermi vicino e ascoltare la richiesta di aiuto dei suoi cittadini” ha dichiarato uno dei manifestanti. LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio in un’abitazione a Campobasso, morto un bimbo di 9 anni: grave la sorellina di 4 anni

    Nel rogo sono rimasti feriti il fratello adolescente, la sorellina di pochi anni e la mamma, tutti ricoverati all’ospedale Cardarelli. Incendio in un’abitazione a Campobasso – Nanopress.itA lanciare l’allarme sarebbe stato il papà della vittima, che è riuscito a portare fuori i figli, mentre i vigili del fuoco giungevano sul posto. Il piccolo sarebbe morto nel sonno per asfissia.Incendio in un’abitazione a Campobasso: morto un bambino di 9 anniDramma nella notte in un’abitazione in Contrada Colle Calcare, a Campobasso, dove è divampato un incendio. Il rogo è costato la vita a un bambino di 9 anni, mentre la mamma, il fratello più grande e la sorellina di 4 anni sono rimasti intossicati e sono stati trasferiti all’ospedale Cardarelli di Napoli. La più piccola verserebbe in gravi condizioni ed è stata trasferita all’ospedale pediatrico Santobono.Stando a quanto riferisce l’Ansa, il piccolo Alessandro sarebbe deceduto nel sonno per asfissia. A lanciare l’allarme è stato il padre, che ha portato i corpi dei figli all’esterno dell’abitazione, mentre arrivavano i vigili del fuoco. Sulla vicenda sono ora in corso le indagini della polizia, che ha posto sotto sequestro l’abitazione.“C’era tanto fumo in casa, proveniente soprattutto da un divano, e i bambini, che in quel momento stavano dormendo, lo hanno respirato” ha raccontato il nonno, che abita al piano di sotto dell’edificio.Sulle cause dell’incendio sono in corsa accertamenti. Il rogo è divampato nel salotto, ma sono due le ipotesi sulle quali lavorano gli inquirenti: il cortocircuito di un elettrodomestico o una candela accesa per la novena di Natale. LEGGI TUTTO

  • in

    Incidente sulla Casilina, scontro tra auto e camion: morta una donna

    La vittima – la 47enne Melissa Deak – viaggiava a bordo di una Smart, finita contro un camion. Nonostante i tentativi dei sanitari del 118, per la donna non c’è stato nulla da fare. Incidente stradale, auto della polizia e un’ambulanza – Nanopress.itFeriti anche gli occupanti del camion, che sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale Spaziani.Incidente sulla Casilina: morta una donna di 47 anniNon ce l’ha fatta la donna di 47 anni rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale avvenuto questa mattina sulla Casilina, in località Anagni. La vittima si chiamava Melissa Deak ed era originaria dell’Ungheria, ma da anni si era stabilita nel nostro Paese. La donna viaggiava a bordo di una Smart che – per cause ancora in corso di accertamento – si sarebbe schiantata contro un camion, che trasportava una gru sul cassone.Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e le forze dell’ordine, ma per la donna non c’è stato nulla da fare. I due occupanti del camion sono rimasti feriti e sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Spaziani. Non sarebbero in pericolo di vita. LEGGI TUTTO

  • in

    Insegna inglese e tedesco per 20 anni senza diploma né laurea, 49enne di Como dovrà restituire 247mila euro di stipendi

    La vicenda è venuta alla luce grazie alla denuncia di un preside, che – facendo accertamenti sulla docente – ha poi scoperto che la donna non si era mai laureata né diplomata, come invece aveva sostenuto nell’autodichiarazione. Banchi di scuola – Nanopress.itA quel punto il caso è arrivato in Procura. Le indagini hanno quindi accertato che la 49enne non era in possesso di alcun titolo. La donna – originaria di Como – dovrà ora restituire 247mila euro di stipendi.Finta insegnante scoperta a ComoPer 20 anni ha finto di avere le carte in regola per poter insegnare inglese e tedesco ai suoi ignari alunni. Grazie all’attenzione di un preside, però, le sue bugie sono state smascherate e una 49enne di Como è stata ora condannata a restituire 247mila euro di stipendi che non avrebbe mai dovuto percepire. La truffa è emersa grazie alla segnalazione di un dirigente scolastico, che ha scoperto – controllando i documenti della finta docente – che la donna non solo non si è mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano, ma non ha mai neppure conseguito il diploma magistrale, come invece aveva dichiarato.A quel punto, la segnalazione è arrivata in Procura. Le indagini hanno portato alla luce la triste verità: dietro quelle cattedre la 49enne non avrebbe mai potuto sedersi, mancandole i requisiti necessari per l’insegnamento. La Corte dei Conti ha fatto il resto e la 49enne è stata condannata a restituire tutti i salari indebitamente percepiti nel corso di questi 20 anni di insegnamento.“La prestazione resa in assenza dei requisiti di abilitazione richiesti è una prestazione inutile, se non addirittura pregiudizievole ai fini dell’apprendimento degli studenti” si legge nella sentenza della Corte dei Conti. La donna ha insegnato per 20 anni in vari istituti lombardi, dalle elementari ai licei. LEGGI TUTTO

  • in

    Mantova, mise incinta la 13enne con cui oggi convive: condannato a 8 mesi

    Cadute invece le accuse per la madre della ragazzina, che rischiava una condanna per mancato controllo sulla figlia minorenne. Donna incinta – Nanopress.itIl compagno della neomamma è stato condannato a 8 mesi di carcere, con pena sospesa, accusato di atti sessuali su minori. I legali hanno già annunciato il ricorso. Soddisfatta dalla sentenza la madre della 13enne.Tredicenne incinta a Mantova: condannato il fidanzatoSi è chiusa con una condanna in primo grado a 8 mesi di carcere – con pena sospesa – la vicenda della ragazza di 13 anni di Mantova rimasta incinta del suo compagno, un ragazzo di 18 anni. Il Tribunale di Mantova ha condannato a 8 mesi di reclusione il giovane, che oggi di anni ne ha 21, con l’accusa di reati sessuali su minori.La frequentazione inizia nel 2021, quando i due, che sono cognati (la sorella della 13enne è sposata con il fratello del fidanzato) cominciano a uscire insieme. I familiari inizialmente non sospettano di nulla, tanto che la ragazzina viene mandata in vacanza con la sorella e il marito. È lì che probabilmente scatta qualcosa e al ritorno dalle vacanze, la ragazza scopre di essere incinta. A quel punto, quando anche il cambiamento fisico diventa evidente, la scuola invia una segnalazione ai servizi sociali. Il caso arriva in Procura. La madre della ragazza, che attualmente vive a casa dei genitori del suo compagno, con la bambina e il fidanzato, era stata rinviata a giudizio per istigazione alla violenza sessuale, ma questa mattina il Tribunale di Mantova l’ha assolta. “L’ho messa in guardia, o almeno ho provato a farlo. Gliel’ho detto in tutti i modi. Le ho detto anche che, se proprio fosse stato inevitabile, avrebbe dovuto usare delle precauzioni. Come avrei potuto evitarlo? Dovevo chiuderla in casa? Io credo che avrebbero trovato qualsiasi altro modo per stare insieme” aveva riferito qualche tempo fa la donna a Tgcom24.I legali del 21enne hanno già annunciato ricorso in appello, mentre la madre dell’adolescente si è detta soddisfatta per la sentenza di assoluzione, che ha fatto cadere tutte le accuse nei suoi confronti. LEGGI TUTTO

  • in

    La giornalista Alessia Lautone minacciata da uno sconosciuto: “Ti taglio la gola”

    I fatti questa mattina in  via San Gregorio a Milano. Alessia Lautone, direttrice dell’agenzia di stampa La Presse, ha raccontato l’accaduto sui social. Alessia Lautone – Nanopress.it (foto dal profilo Facebook)La giornalista sarebbe stata strattonata e spinta da uno sconosciuto in strada. Lautone ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Sembra che l’aggressore non sia nuovo a fatti del genere.La giornalista Alessia Lautone aggredita in stradaPaura questa mattina in pieno centro a Milano per la giornalista Alessia Lautone, direttrice dell’agenzia di stampa La Presse. La giornalista sarebbe stata strattonata e minacciata da uno sconosciuto in strada mentre si trovava nei pressi della stazione Centrale del capoluogo lombardo. A raccontare i fatti è stata la stessa giornalista. Stando a quanto si legge, Alessia Lautone si sarebbe fermata a guardare un uomo che stava chiedendo l’elemosina in strada. A quel punto, senza che lei facesse nulla, l’uomo l’ha minacciata di sgozzarla, poi l’ha spinta addosso a un’altra donna.Sono stata aggredita con spinte e insulti. L’uomo continuava a fare il gesto di volermi sgozzare. Così, senza motivo. Mattinata da incubo in via San Gregorio a Milano— Alessia Lautone (@AlessiaLautone) December 14, 2023La giornalista ha sporto denuncia alle forze dell’ordine, ma sembra che l’aggressore non sia nuovo in quella zona. Un’altra ragazza ha infatti riferito di aver subito un’aggressione simile dall’uomo, che si aggira spesso in quella zona.“Ho appena saputo di questa ignobile aggressione e quindi ci tengo ad esprimere a nome di tutto il M5s la solidarietà. Questo conferma che c’è un grande problema di sicurezza, non solo nelle nostre periferie ma addirittura al centro delle nostre più grandi città”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. LEGGI TUTTO

  • in

    Uccise il padre violento: Alex Pompa condannato a 6 anni e 2 mesi

    In primo grado l’imputato era stato assolto per legittima difesa. La sera del 30 aprile 2020, Alex Pompa uccise il padre Giuseppe nella loro casa di Collegno.Alex Pompa – Nanopress.it“Sarei stata l’ennesima donna ammazzata, io non sarei qua. Importa a qualcuno? Mio figlio quella sera mi ha salvato la vita”, ha commentato la madre di Alex, Maria Cotoia.Alex Pompa condannato a 6 anni e 2 mesiÈ stato condannato a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione Alex Pompa, il ragazzo che nel 2020 uccise il padre – Giuseppe Pompa, 50 anni – a coltellate, nella loro casa di Collegno (Torino). Quella sera Alex Pompa tentò di difendere la madre nel corso dell’ennesima lite in famiglia. La sentenza di condanna è stata pronunciata dalla corte d’assise d’Appello di Torino.In primo grado il giovane era stato assolto per legittima difesa. “Incomprensibile e difficile da accettare”. È con queste parole che il legale di Alex Pompa ha commentato la sentenza per il suo assistito.  La Corte ha chiesto che le testimonianza della madre e del fratello maggiore di Alex Pompa – presenti in casa la sera del delitto – siano trasmesse in Procura, per essere valutate. L’omicidio di Giuseppe Pompa“Ho ucciso mio padre”. Era questo il contenuto della telefonata che la sera del 30 aprile del 2020 Alex Pompa fece ai carabinieri di Collegno. Dopo aver colpito il padre con 34 coltellate, il giovane allertò i militari dell’Arma. Ascoltato insieme alla madre e al fratello, raccontò l’inferno vissuto non solo la sera dell’omicidio, ma anche negli anni precedenti al delitto. Quel 30 aprile, Giuseppe Pompa, 50 anni, aveva fatto una scenata alla moglie, perché un collega le aveva poggiato una mano sulla spalla nel salutarla all’uscita dal lavoro. “Dopo averla chiamata 101 volte al telefono, non appena mia madre era rientrata a casa, lui l’aveva aggredita, sembrava indemoniato”, avevano raccontato i due fratelli. “Pensavamo che ci avrebbe ammazzato tutti”.Per difendere la madre e sé stessi da quell’aggressione, Alex Pompa aveva afferrato un coltello e aveva colpito il padre. Il pubblico ministero Alessandro Aghemo aveva chiesto per l’imputato una condanna a 14 anni di carcere, non potendo applicare attenuanti a chi uccide un proprio congiunto. Una richiesta che i giudici della Corte d’Assise avevano completamente ribaltato, chiedendo per il giovane imputato la totale assoluzione, ritenendo la sua azione come una legittima difesa.Con la sentenza pronunciata questa mattina dalla corte d’assise d’Appello di Torino, che però attende l’eventuale conferma in Cassazione, Alex Pompa andrà in carcere per meno di un anno. Il resto della pena dovrebbe scontarla ai domiciliari.  LEGGI TUTTO

  • in

    “Non sopporto più mia moglie”, pregiudicato evade dai domiciliari a Napoli: condannato ad altri 8 mesi di arresti domiciliari

    L’uomo – un pregiudicato di 30 anni – è stato nuovamente processato per direttissima e condannato ad altri otto mesi di arresti domiciliari. Auto dei carabinieri – Nanopress.itAi carabinieri che lo hanno fermato ha riferito di non riuscire più a sopportare la convivenza con la moglie e i figli e di essersi quindi allontanato da casa per un aperitivo a Napoli.Pregiudicato evade dai domiciliari a Portici (Napoli)“Non sopporto più mia moglie”: è con queste parole che un pregiudicato di 30 anni ha tentato di motivare la sua fuga dagli arresti domiciliari che stava scontando nell’abitazione di famiglia a Portici, provincia di Napoli. Nei giorni scorsi, l’uomo è stato rintracciato dagli uomini della Guardia di Finanza nei pressi di un bar di Porta Nolana, centro storico di Napoli. Dagli accertamenti, è emerso che mancava all’appello da due giorni. Ai militari ha riferito di non riuscire più a stare in casa con moglie e figli e di aver quindi deciso di concedersi un aperitivo in centro.L’uomo era agli arresti domiciliari da tre mesi perché inosservante dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Fermato dopo essere evaso, è stato nuovamente processato per direttissima ed è stato condannato ad altri otto mesi di arresti domiciliari. LEGGI TUTTO