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    Europee 2024, Schlein candida Decaro: “Tra i sindaci migliori”

    Bruxelles è stato al centro delle discussioni della segreteria del Pd che ha ufficializzato i primi nomi in corsa per le elezioni. “L’impegno di Decaro contro la criminalità organizzata parla per lui”, ha ribadito la segretaria del partito. “Io candidata? Ci sto riflettendo”

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    Schlein, a Europee candidiamo Decaro, tra migliori sindaci

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaTra le candidature del Pd alle Europee c’è quella “di uno dei più bravi sindaci d’Italia, Antonio Decaro, cha ha contribuito con la sua amministrazione alla rinascita della sua citta”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein a DiMartedì su La7.Sui territori “noi cerchiamo di stare insieme ovunque sia possibile” e “siamo testardamente unitari non perché ce lo ha ordinato il medico ma perché ce lo chiedono le persone, le persone che incontro per strada, anche ieri in treno mi chiedono di costruire una alternativa alla destra, noi sentiamo questa responsabilità vorrei che la sentissero anche gli altri” ha aggiunto la segretaria del Pd.Loading…“Candidiamo Lucia Annunziata a guidare la lista del Pd al sud non solo perchè è una figura di grande valore come giornalista (purtroppo risorsa non sfruttata adeguatamente per le condizioni che non erano ospitali), ma soprattutto per la sua grande conoscenza di politica estera e internazionale” ha detto poi Schlein.Tornando a De Caro, Schlein è tornata sulla vicenda dei giorni scori. “Io non avrei detto quelle parole ma non avrei fatto quel passaggio. Però chiariamo che Michele Emiliano è un magistrato e ha sempre lavorato per metterli in carcere i mafiosi”. A questo proposito ha poi sottolineato come “l’impegno di Decaro contro la criminalità organizzata parla per lui”. Quanto alla foto incriminata, Schlein ha osservato che “mi sembra sia stato chiarito che è stata scattata a una festa di San Nicola e che succeda che tanti ti chiedano un selfie. Succede a tutti. Mi sembra sia accaduto anche con altre foto di politici che hanno dovuto poi dare spiegazioni: Salvini con un capo ultrà, o Meloni con uno del clan Spada…”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Giorgetti: stop a sconto in fattura e cessione del credito

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaIl governo corre ai rimedi sui rischi di nuovi sforamenti dei conti da parte del Superbonus e dei bonus fiscali ed energetici. «Norme nate in modo scriteriato e che hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica», dice senza giri di parole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «Qualcuno sorrideva sul mal di pancia – aggiunge – Confermo che fa malissimo a me a tutti gli italiani». Così il Consiglio dei ministri approva a sorpresa un nuovo decreto sui bonus edilizi, portato fuorisacco.Superbonus, stop a sconto in fattura e cessione del creditoScompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese), i crediti vengono prima compensati con le eventuali ’cartelle’ degli accertamenti fiscali. La misure – dice con chiarezza Giorgetti – «sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità» della misura. Di fatto una pietra tombale sui rischi futuri e i cui effetti attuali «potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023».Loading…Un punto finale rispetto all’impatto sul 2023La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. «Già il conto è salatissimo – ammette Giorgetti, ribadendo gli allarmi già lanciati nel passato – Anche se qualcuno ne è entusiasta, il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire. L’obiettivo di questo decreto è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat».Salta anche la regolarizzazione “in bonis”Giorgetti ha snocciolato le misure: è stato eliminato ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, non solo per il superbonus. Salta anche la regolarizzazione “in bonis”, con mini sanzioni, previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. C’è poi la comunicazione preventiva «per avere un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate». I crediti, poi, verranno sottratti prima dai “debiti”, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato: «C’è la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese, ndr) perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale».Csm nominerà docenti universitari per i test ai magistratiSarà il Csm a nominare i docenti universitari in materie psicologiche – su indicazione del Consiglio universitario nazionale, organo indipendente dell’università – che costituiranno la commissione giudicante per i testi psicoattitudinali per i magistrati. È una delle novità decise dal Governo. Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale e chi avrà superato la prova scritta, prima dell’orale riceverà dei test scritti individuati dal Csm, sul modello di quelli utilizzati per quelli effettuati agli agenti di polizia. Questi ultimi costituiranno la base per il futuro colloquio psicoattitudinale. LEGGI TUTTO

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    Farmacie, test per i magistrati, affidamenti dei minori: ecco le novità in arrivo oggi in Cdm

    Stop diplomifici, limite a due anni per recupero anniIl provvedimento stabilisce che lo studente “può sostenere nello stesso anno scolastico, presso una scuola del sistema nazionale di istruzione, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale”. Non sarà quindi più possibile prepararsi per un esame che comprenda tre anni di scuola. Nel ddl si introduce anche una norma contro la creazione di classi solo per l’ultimo anno prima del diploma per facilitare la maturità. Non può essere autorizzata – si legge – l’attivazione di più di una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi già funzionante in una scuola paritaria”. Tra le semplificazioni per quanto riguarda l’istruzione c’è anche la precedenza per la conferma dei contratti a termine per i docenti di sostegno che lavorano con gli alunni disabili.Test psicoattitudinale per i futuri magistratiNella riforma dell’ordinamento giudiziario è stato inserito per i futuri magistrati l’obbligo di sottoporsi a un test psicoattitudinale. Si apre così un altro fronte di scontro con la magistratura alla vigilia oltretutto della annunciata presentazione, tra pochi giorni, del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. Le prove concorreranno quindi a stabilire l’“idoneità” degli aspiranti magistrati e, sempre secondo la bozza del decreto, – che in queste ore sarebbe già stata presentata in pre Cdm – a nominare le commissioni di esperti e valutare le procedure dei test sarà il ministro della Giustizia d’intesa con il Consiglio superiore della magistratura. Nella bozza di decreto che riguarda provvedimenti sull’ordinamento giudiziario ci sono anche altre misure che riguardano l’organizzazione degli uffici, il tema dei fuori ruolo e quella sul cosiddetto ’fascicolo del magistrato’, applicativo della riforma Cartabia. In quest’ultimo verrebbero raccolte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità, comprese eventuali gravi anomalieIl riordino del sistema degli affidiUn registro nazionale, e uno in ogni tribunale, oltre un Osservatorio nazionale con il compito di monitorare eventuali anomalie e promuovere ispezioni. Sono le tre principali novità per tutelare i minori in affidamento contenute nello schema del disegno di legge all’esame del Consiglio dei ministri, a firma della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella e del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il riordino del sistema degli affidi è un tema caro al centrodestra e annunciato dalla stessa premier Giorgia Meloni già nell’intervento alla Camera per la fiducia del suo Governo. Il provvedimento nasce proprio per evitare gli affidamenti sine die di minori allontanati dalla famiglia d’origine e per garantire la piena attuazione del principio del superiore interesse del minore e del diritto dei bambini e degli adolescenti a vivere e a crescere all’interno delle loro famiglie così come stabilisce la Convenzione sui diritti del fanciullo. Nel registro nazionale degli istituti di assistenza pubblici e privati, delle comunità di tipo familiare e delle famiglie affidatarie – che sarà istituito al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri – saranno inseriti, su base provinciale, il numero dei minori collocati in ciascuna struttura, il numero delle famiglie, delle comunità e degli istituti che sono disponibili all’affidamento dei minori.L’osservatorioI dati saranno forniti dalle regioni e dagli enti locali e la loro analisi da parte dell’Osservatorio Nazionale, anche questo istituito al Dipartimento per le politiche della famiglia, si occuperà del monitoraggio e consentirà di intercettare eventuali andamenti anomali del ricorso all’allontanamento di minori e di segnalarli alle autorità competenti, anche promuovendo eventuali ispezioni da parte delle stesse autorità. L’Osservatorio avrà il compito di predisporre entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione al ministro della famiglia, da trasmettere alle Camere.Un registro dei minori in ogni tribunaleAnche in ogni tribunale sarà istituito un registro dei minori con i provvedimenti di collocamento in comunità o di affidamento a una famiglia, quelli relativi a minori inseriti in collocazione protetta, o che autorizzano l’intervento della forza pubblica con la motivazione e i provvedimenti che autorizzano i minori agli incontri, anche in forma protetta, con i familiari e quelli che autorizzano il minore a rientrare in famiglia. E’ infine prevista la comunicazione al Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della giustizia, dei dati relativi alle richieste e ai provvedimenti di allontanamento di un minore. I tribunali dovranno effettuare la comunicazione entro 30 giorni LEGGI TUTTO

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    Bari, Decaro smentisce Emiliano. Spunta foto con sorella boss Capriati: è di un anno fa

    Il governatore della Puglia ha rivelato di aver portato l’attuale primo cittadino, allora suo assessore, a casa di una sorella del boss e di averglielo “affidato”. Poi sono arrivate le precisazioni e le smentite. Ora uno scatto del maggio 2023, pubblicato da La Verità e Il Giornale, riaccende le polemiche. Ma il sindaco spiega: “Difficoltà a capire chi fossero, poi abbiamo scoperto che le donne nelle foto sono estranee ad attività clan”. Intanto, la commissione del Viminale è arrivata in Comune 

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    Bari, spunta foto di Decaro con sorella boss: centrodestra all’attacco

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaArriva dai social la foto pubblicata da Giornale e La Verità che ritrae il sindaco di Bari Antonio Decaro con una delle sorelle del boss Antonio Capriati e con la figlia della donna. L’immagine è stata pubblicata da quest’ultima sui social lo scorso 7 maggio 2023, in occasione della festa di San Nicola, patrono della città. La foto è stata commentata da diversi esponenti di centrodestra, tra cui il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, e quello di FI al Senato, Maurizio Gasparri, che chiedono a Decaro di fare chiarezzaDecaro: donne nelle foto estranee a attività clan«Stamattina mi sono svegliato e ho trovato la mia faccia su alcuni giornali nazionali accostati al termine mafia, mi sono chiesto chi fossero le due donne nella foto e ho contattato le persone con cui ho lavorato sull’antimafia sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata. L’ex comandante dei carabinieri di Bari Vecchia e poi l’ex dirigente della polizia di Stato e abbiamo avuto difficoltà a capire chi fossero. Ho chiamato quindi parroco della cattedrale e abbiamo capito che sono due parenti del boss Capriati ma non hanno nulla a che fare con il resto della famiglia» ha detto Decaro in una diretta Facebook. Il sindaco di Bari ha aggiunto che la donna più anziana ritratta «è una sorella del boss Capriati ma sarebbe estranea agli affari illeciti del clan».Loading…Le donne in foto con Decaro: era solo un selfie«Non è possibile fare una foto, un selfie, mi dica lei? Mi dica se è normale. Io devo fare una querela adesso, non si dovevano permettere di usare la mia foto senza alcun consenso». Intervistata dal Tg1, Annalisa Milzi, nipote del boss Tonino Capriati, ritratta in foto con sua madre Elisabetta, sorella del pregiudicato (nella famiglia Capriati ci sono 11 fratelli e tantissimi nipoti) e il sindaco di Bari Antonio Decaro, ha ricostruito così l’accaduto. Era il 7 maggio 2023, nei giorni della festa del patrono San Nicola: «chiesi al sindaco: è possibile fare una foto? – ha raccontato la donna – Lui ha risposto: assolutamente sì. Che c’entra ora associare altro». La foto ritrae lei e sua madre col sindaco dinanzi all’ingresso della loro boutique a Bari vecchia ed è stata pubblicata oggi da alcuni quotidiani. Tra i commenti alla foto diventata virale sui social c’è anche quello di Vincent Capriati, nipote del boss Tonino, in carcere da 33 anni, che scrive: ’roba nostra’. Per Annalisa Milzi ed Elisabetta Capriati quelle due parole non hanno un significato particolare. “No dai, voi pensate sempre a male” rispondono al cronista.Le undici domande poste dal centrodestra al sindaco Decaro Sono 11 le domande che i parlamentari di centrodestra vogliono rivolgere al sindaco di Bari, Antonio Decaro, per chiarire la posizione del Comune rispetto alla malavita organizzata. I quesiti sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa. I parlamentari vogliono sapere perché il sindaco non si sia reso conto «di ciò che accadeva nella municipalizzata Amtab», finita sotto commissariamento, e perché non abbia mai voluto discutere in Aula della situazione dell’azienda. Chiedono anche perché Decaro «lo scorso 27 febbraio, un giorno dopo gli arresti, abbia consentito a molti consiglieri della sua maggioranza di uscire dall’Aula» e perché non abbia reso noto agli stessi «consiglieri e alla città la narrazione del presidente dimissionario di Amtab, Perichella». Le domande successive sono sul perché il sindaco non racconti «il motivo delle dimissioni continue del management di Amtab negli ultimi otto mesi» e perché non accolga «l’invito del centrodestra a convocare una seduta monotematica del consiglio comunale per discutere dei 130 arresti». I parlamentari vorrebbero inoltre sapere perché Decaro, «negli ultimi otto anni come presidente dell’Anci, non abbia mai fatto obiezioni sui 137 accessi disposti dal Viminale, qualificando come atto di guerra quello di Bari» e perché continui a «sfuggire ai confronti». Vorrebbero sapere perché il sindaco rinneghi «ogni rapporto di conoscenza con Maria Carmen Lorusso» e con «Giacomo Olivieri, con il quale ha condiviso le primarie del 2014». L’undicesima domanda riguarda la foto pubblicata oggi da alcuni quotidiani, che ritrae il sindaco con due donne che sarebbero la sorella e la nipote del boss Capriati. I parlamentari chiedono a Decaro se sia vera.Decaro: centrodestra usa dichiarazioni archiviate di un pentitoDecaro ha replicat in una diretta Facebook affermando che i parlamentari di centrodestra «hanno preso dichiarazioni di un pentito di 16 anni fa che erano state ritenute già inattendibili e sono state archiviate dalla Dda» E ha aggiunto; «Hanno mescolato questioni importanti rispetto all’inchiesta relativa all’Amtab a questioni di carattere amministrativo, sulle quali ho sempre risposto quando mi hanno fatto domande». LEGGI TUTTO