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Dopo il Leoncavallo nel mirino altre 128 occupazioni abusive, attenzione Viminale su Casapound e Spin Time a Roma
Ascolta la versione audio dell’articoloDopo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano resta ancora ampia la galassia delle occupazioni abusive di immobili, sia privati che pubblici, di area anarco-antagonista, all’interno dei quali sono attivi collettivi che organizzano iniziative di vario genere: se ne contano almeno 126 in tutta Italia.Le occupazioniLe occupazioni riconducibili all’estrema destra italiana sono invece due: CasaPound a Roma nella sede di via Napoleone III e Spazio Libero Cervantes a Catania. E proprio su Casapound, oltre che sullo Spin Time, sempre a Roma, a quanto risulta all’Adnkronos, negli scorsi mesi era caduta l’attenzione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale, che già da prefetto di Roma, aveva inserito nella lista degli stabili da sgomberare i due immobili, ha chiesto di procedere a un censimento nelle due strutture per verificare chi effettivamente vi risieda.Loading…Il censimentoIl censimento di norma viene utilizzato come strumento per individuare le persone in situazioni di vulnerabilità che vengono poi ricollocate in altri alloggi. Non si esclude quindi che il dossier nel breve periodo venga ripreso in mano.La ripartizione regionaleA quanto risulta dalla mappatura delle occupazioni non conformi, ovvero senza titolo, dei 126 casi di area anarco-antagonista, il numero maggiore si trova nel Lazio e in particolare a Roma, dove sono 48 gli immobili occupati, 25 si trovano in Lombardia, 15 in Campania, sette in Piemonte e sette in Sicilia. Liguria, Veneto e Puglia contano tre occupazioni a regione. In Emilia Romagna le occupazioni di questo tipo sono due mentre in Sardegna, Calabria e Abruzzo ce n’è una a regione. Nella totalità dei casi si tratta di occupazioni risalenti nel tempo. Infatti, tutti i nuovi tentativi degli ultimi anni sono stati sventati dall’intervento delle forze dell’ordine in base alle indicazioni contenute in un’apposita direttiva di Piantedosi, che prevede lo sgombero immediato di ogni nuova occupazione. LEGGI TUTTO






I nodi della Lega, Salvini: No a resa dei conti con Vannacci
I nodi della Lega, Salvini: No a resa dei conti con Vannacci | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO






Gaza, Ricciardi: Siete protagonisti del suicidio politico dell’Europa
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Forza Italia calamita al centro: da Bicchielli a Silli, la carica dei transfughi verso gli azzurri
Ascolta la versione audio dell’articoloAntonio Tajani lo aveva detto il 23 febbraio 2024, al primo congresso di Forza Italia dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi: «C’è un grande spazio fra Meloni e Schlein, quello spazio abbiamo il dovere di occuparlo». Per un obiettivo: creare – o ricreare, rispolverando il sogno del Cavaliere – una «dimora dei moderati». Quella casa, mattone dopo mattone, transfuga dopo transfuga, non fa che crescere. E il successo alle elezioni regionali nelle Marche, con il sorpasso della Lega, assieme al trionfo in Calabria fanno alzare la testa agli azzurri, che con il loro segretario rivendicano di essere ormai «il secondo partito della coalizione di centrodestra», ma soprattutto la «casa» dei centristi di ogni colore.I gruppi parlamentari si ingrossanoParlano i numeri: Fi è il gruppo parlamentare cresciuto di più in questa legislatura, nonostante i regolamenti di Camera e Senato siano diventati più restrittivi rispetto al passato sui cambi di casacca. La campagna acquisti è stata massiccia soprattutto a Montecitorio, dove i deputati sono passati dai 44 originari ai 52 attuali. Ha cominciato Giuseppe Castiglione, in fuga da Azione di Carlo Calenda, seguito poco dopo da Enrico Costa e da Isabella De Monte (quest’ultima era stata eletta con Italia Viva, ma era transitata in Azione). Dal M5S di Giuseppe Conte sono arrivati alla Camera Giorgio Lovecchio e al Senato Antonio Trevisi. Alla Lega sono stati scippati due deputati: prima Davide Bellomo e poi il presidente della commissione Difesa, Nino Minardo, che era già passato al Misto. Ma i passaggi più “dolorosi” per le tensioni tra gli alleati sono stati quelli da Noi Moderati di Maurizio Lupi: il trasloco del deputato salernitano Pino Bicchielli ha comportato una valanga in Campania, dove hanno lasciato Nm per Fi i segretari provinciali di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Sempre da Noi Moderati ha fatto rientro in Fi la vicesindaca di Arezzo, Lucia Tanti.Loading…Il ritorno di Silli e lo scontro frontale con LupiSoprattutto, è tornato in Forza Italia il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli. Un rientro di peso, perché vale una poltrona nel Governo. «Ricordo che il sottosegretario Silli è stato da me designato a rappresentare il nostro partito nel governo Meloni, designazione tanto più politica in quanto Silli non è parlamentare», ha tuonato Lupi. «Pertanto mi aspetto, in coerenza con la sua scelta, le immediate dimissioni da sottosegretario, per permettere al nostro partito di continuare a partecipare attivamente all’azione di governo con un nuovo rappresentante, in particolare nella politica estera». In zona esteri, va segnalato anche l’ingresso in Fi dell’ex viceministra pentastellata Emanuela Del Re. Tra i ritorni ufficiali, anche quello dell’ex ministro Claudio Scaloja.Le mire sui cattoliciNon è un mistero che Tajani punti ad accreditarsi come il riferimento dei centristi di ogni schieramento, in particolare dei cattolici delusi e insofferenti alla gestione dem di Elly Schlein. Lo ha detto esplicitamente anche alla kermesse nazionale di Telese Terme, dove è stato presentato il nuovo Manifesto della Libertà: una versione 5.0 dei valori della tradizione azzurra, a partire da euroatlantismo e difesa delle «idee liberali, cristiane, riformiste». Con l’economia sociale di mercato come faro, l’«assoluta parità dei diritti per ogni essere umano» come convinzione, la riduzione della pressione fiscale come sempreverde e la giustizia «non vendetta, ma garanzia di libertà» come priorità. Una piattaforma costruita per attirare i moderati lontani dal nazionalismo di Giorgia Meloni, seppur “gentile”, e dagli eccessi antisistema della Lega di Matteo Salvini, con o senza Vannacci, ma anche i riformisti non più a loro agio dentro il campo largo. Non è un caso che il dialogo più proficuo corra con Calenda: le posizioni, in politica estera e in politica economica, sono spesso vicine. La strategia condivisa con i figli del CavaliereDietro la nuova Forza Italia – all’insegna del “rinnovamento” e dell’“apertura”, parole d’ordine come fu “cambiamento” ai tempi della discesa in campo di Berlusconi nel 1994 – c’è lo zampino dei figli del Cavaliere, Marina e Pier Silvio. Che da mesi, nei ripetuti incontri con Tajani, alla presenza di Gianni Letta, hanno contribuito a ridisegnare la linea lungo l’asse Roma-Cologno Monzese. Lo sguardo è alle elezioni politiche del 2027, dove gli azzurri sperano di tornare ai fasti del passato: il 20 per cento. Alla fine della tornata delle regionali, il 24 novembre, si tireranno le prime somme per capire quanto sia alla portata. LEGGI TUTTO






Mattarella: “Paradossali le teorie antiscientifiche”
Mattarella: ‘Paradossali le teorie antiscientifiche’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO




