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    Bologna conferisce a Romano Prodi l’Archiginnasio d’oro

    Bologna ha celebrato Romano Prodi: al professore è stato assegnato l’Archiginnasio d’oro, la massima onorificenza culturale della città. In una piazza coperta della Salaborsa, la biblioteca che si affaccia su piazza Maggiore, gremita di amici, colleghi dell’Università, esponenti del mondo politico e di molti ambienti della città che Prodi ha incontrato, da quando, agli inizi degli anni sessanta vi si è trasferito, dopo il discorso affidato alla politica francese Sylvie Goulard, sua collaboratrice ai tempi della commissione europea, Prodi ha ricevuto l’Archiginnasio dalle mani del sindaco Matteo Lepore e ha tenuto un discorso sul suo legame con la città
    Ha dedicato il premio alla moglie
    Con una dedica particolare: “A chi volete che lo dedichi – ha detto alla fine della cerimonia parlando con i cronisti – lo dedico a mia moglie”. Flavia Franzoni, morta recentemente, è stata più volte ricordata nel corso della mattinata.

    Un voto discusso a lungo

    In consiglio comunale c’era stata una spaccatura sulla proposta, avanzata dal sindaco Matteo Lepore, di conferire all’ex premier l’Archiginnasio d’oro. Alla fine la votazione si è conclusa con 28 favorevoli: a votare contro solo cinque consiglieri di Fratelli d’Italia, mentre erano usciti dall’aula i tre capigruppo di Lega, Forza Italia e Bologna ci piace.
    Le motivazioni del sindaco
    In Aula, prima del voto, il sindaco aveva “chiamato” l’opposizione a condividere l’ok alla delibera sottolineando il profilo europeo del professor Prodi, “motivo di orgoglio per tutta la nostra città. E grazie alla cultura europea che ha portato da presidente della commissione Ue ha reso Bologna una città migliore”. Il sindaco, nel ricordare l’importanza di questa onorificenza che viene data sotto le Due Torri a personalità della cultura e della scienza, ha voluto ricordare il valore del profilo dell’ex premier che va “oltre gli steccati politici”. LEGGI TUTTO

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    Presentato il francobollo dedicato alla Giornata nazionale del Made In Italy

    Come logo per rappresentare l’eccellenza italiana è stato scelto “L’uomo Vitruviano” di Leonardo Da Vinci. All’evento di presentazione d hanno partecipato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il sottosegretario con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto, il presidente di Poste Italiane, Silvia Rovere e il rappresentante del Poligrafico e Zecca dello Stato, consigliere di amministrazione, Stella Mele

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    Meloni al Vinitaly: “Sono qui per ribadire il valore che il governo dà all’agricoltura”

    Accolta all’entrata della fiera dai ministri Lollobrigida, Valditara e Santanchè, dal presidente del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Verona Damiano Tommasi, la premier ha detto: “Oggi è la prima giornata nazionale del made in Italy, la qualità dei nostri prodotti sono un pezzo fondamentale di come l’Italia è vista all’estero”

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    Elezioni a Bari, Nicola Colaianni ritira la candidatura a sindaco col centrosinistra

    L’ex magistrato Nicola Colaianni rinuncia alla candidatura unitaria del centrosinistra alle Comunali di Bari. Lo annuncia attraverso una nota: “Ho accolto con spirito di servizio la proposta di candidarmi unitariamente per il centrosinistra per evitarne la divisione da più parti temuta. Ho garantito ai due candidati, e alle forze che li sostengono, pari dignità, controllo sulla pulizia delle liste, trasparenza e, naturalmente, legalità. Ho riscontrato, tuttavia, che, pur nella sostanziale convergenza ideale e programmatica, permangono rigidità che non rendono possibile una composizione”.

    La proposta di candidatura avanzata da Nichi Vendola

    “Con lo stesso spirito di servizio” – spiega ancora Colaianni – “rinuncio perciò al tentativo e rimetto con serenità ai due candidati il compito di porre le basi per il sostegno reciproco nelle fasi ulteriori del procedimento elettorale”. “Ringrazio le numerose persone, talune sconosciute prima d’ora o astensioniste da lunga data o finanche residenti in altre parti d’Italia e animate perciò solo da finalità ideali” – aggiunge – “che mi hanno espresso solidarietà e volontà di accompagnare questo battito d’ali di farfalla”. Era stato Nichi Vendola a chiedere a Colaianni la disponibilità a tenere unito il campo progressista e superare le due candidature di Michele Laforgia e Vito Leccese.
    Conte: “Lasciamo lavorare le forze locali”
    “Noi abbiamo dato un mandato al nostro candidato Laforgia perché verifichi tutte le condizioni politiche anche di dialogo nell’ambito ovviamente delle forze progressiste e come ho già detto lasciamo lavorare le forze locali che conoscono nomi, persone, contesti”. Così Giuseppe Conte, oggi a Vibo Valentia, ha commentato con i giornalisti la rinuncia alla candidatura unitaria di Colaianni. LEGGI TUTTO

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    Elezioni a Bari, Conte frena su Colaianni candidato sindaco proposto da Vendola

    Dopo le inchieste sul voto di scambio che hanno coinvolto esponenti del centrosinistra nel capoluogo pugliese e in Regione, le posizioni di Pd e Movimento 5 Stelle sono agli antipodi. Al momento per ruolo di sindaco, ci sono due candidati: Vito Leccese, vicino ad Antonio Decaro e appoggiato dal Pd, e l’avvocato penalista Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Sinistra italiana. Nella speranza di ricompattare la coalizione, l’ex governatore pugliese Nichi Vendola (Si) ha proposto il nome del 78enne Nicola Colaianni, ex professore universitario, magistrato e parlamentare, che sarebbe “orientato ad accettare”.

    Le perplessità di Conte

    Sulla sua candidatura  si stanno confrontando i partiti ma le perplessità espresse da Giuseppe Conte hanno subito frenato  gli entusiasmi: “Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età. Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino”. E ancora: “Non abbiamo ragione per accantonare la candidatura di Michele Laforgia ma vedremo quello che succederà”. LEGGI TUTTO

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    Attacco Iran a Israele, allerta anche in Italia: oggi vertice sulla sicurezza al Viminale

    Riunione fissata per le 15. La decisione arriva dopo l’attacco scagliato durante la notte di sabato da Teheran contro il territorio israeliano, che ha avuto inevitabili ripercussioni anche nel nostro Paese, con l’ennesimo ’aggiornamento’ degli obiettivi sensibili da tenere sotto il massimo controllo da parte delle autorità

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    Elezioni regionali in Basilicata, chi sono i 3 candidati alla presidenza

    La Basilicata si prepara a eleggere il suo nuovo governatore e a rinnovare il Consiglio regionale: si va al voto domenica 21 e lunedì 22 aprile. Dopo gli appuntamenti in Sardegna e in Abruzzo, rispettivamente vinti da centrosinistra e centrodestra, e in vista della grande sfida per le Europee di giugno, si testerà ancora una volta la tenuta della maggioranza e l’eventuale avanzata delle opposizioni sul territorio. Tre in tutto i candidati in Basilicata. Il presidente uscente Vito Bardi (Cdx insieme ad Azione e Italia Viva) in cerca di un nuovo mandato dovrà vedersela con il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese (Csx-M5S) e il giornalista Eustachio Follia (Volt). 

    Vito Bardi

    Bardi, Forza Italia, è sostenuto in tutto da sette simboli. Oltre al suo partito, insieme a Noi Moderati, lo appoggiano anche Fratelli d’Italia, Lega, Udc-Dc e Rotondi-Popolari Uniti, Orgoglio lucano, La Basilicata Vera e – dopo la rottura del progetto di campo largo – anche Azione e Italia Viva. La sua candidatura e l’eventuale nuova presidenza potrebbe quindi essere un banco di prova per nuove alleanze tra i partiti politici. Bardi è stato a lungo nella Guardia di Finanza, fino a ricoprire il ruolo di vicecomandante generale. Nel 2019 fu Silvio Berlusconi a indicarlo come candidato per le regionali.
    Piero Marrese
    Cinque i simboli per il dem Piero Marrese, che è riuscito a mettere d’accordo Pd e Cinque Stelle, oltre che Avs-Ev-Psi-Si-Basilicata Possibile, Basilicata Unita e Basilicata Casa Comune. Avvocato e ricercatore, 44 anni a giugno, la sua carriera è in ascesa: nel 2015 l’elezione a sindaco di Montalbano Jonico, nel 2018 quella a presidente della Provincia di Matera, entrambe riconfermate.
    Eustachio Follia
    Fuori dall’establishment politico, che si propone di contrastare, è il candidato di Volt Eustachio Follia, 53 anni, già coordinatore regionale del partito paneuropeo. Giornalista professionista, è stato capo ufficio stampa del Comune di Matera.

    vedi anche
    Elezioni regionali in Basilicata, come e quando si vota LEGGI TUTTO