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Puglia: D’Attis (Fi) rifiuta la candidatura a governatore. L’ipotesi di un civico
Ascolta la versione audio dell’articoloI partiti di centrodestra, alle prese con l’individuazione del candidato governatore in Puglia, avevano chiuso sul nome del deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Mauro D’Attis, che però ha rifiutato. D’Attis avrebbe rifiutato spiegando che è troppo tardi (in Puglia si vota a fine in il 23 e il 24 novembre) e che ormai non ci sono più le condizioni per una sua candidatura. D’Attis avrebbe dunque invitato la coalizione a puntare su un civico. In queste ore, infatti, come candidato da contrapporre al centrosinistra che punta sull’europarlamentare ed ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, nel centrodestra circola il nome dell’imprenditore Luigi Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante ed ex editore, vicino a Fi.Loading… LEGGI TUTTO






Regionali, le tensioni tra alleati pesano sui ritardi nelle candidature: ecco tutte le incognite
Ascolta la versione audio dell’articoloDa nord a sud: sono sette le sfide pronte ad accendere l’autunno della politica. L’alleanza tra Pd e M5s, dopo il via libera dello stesso Conte alla corsa del dem Matteo Ricci nelle Marche contro il governatore uscente di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli (nonostante l’inchiesta della Procura proprio su Ricci), non conosce più eccezioni. Ma a estate inoltrata, le due coalizioni di centrodestra e centrosinistra ancora non sono riuscite a definire tutte le intese. La Puglia è alle prese con Michele Emiliano che non ne vuole sapere di fare “un passo di lato” e con Antonio Decaro che, di conseguenza, non fa un passo avanti. In Calabria, che vota a inizio ottobre, non c’è ancora lo sfidante del governatore uscente Roberto Occhiuto. In Veneto si registra ancora il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia su chi debba essere il successore di Luca Zaia. Che a sua volta tiene tutti col fiato sospeso sulla presentazione di una sua lista. A tutto questo si aggiunge poi la Toscana che, se registra l’accordo raggiunto per il sostegno di Eugenio Giani siglato da Pd e Movimento 5 stelle, vede il resto del fronte riformista (Azione, +Europa, Pri e Psi) spaccarsi e fallire l’intesa per una lista unica “del presidente”. Candidature da definire anche in Campania.Tenendo conto che per la Puglia e il Veneto (oltre alla Campania) mancano ancora le date del voto – ormai scontata per queste regioni la chiamata alle urne a fine novembre – particolarmente urgente appare la ricerca di una soluzione per la Calabria dove il 5 e 6 settembre scadono i termini per presentare liste e candidati.Loading…La partita del Veneto nel centrodestraLa partita principale si gioca in Veneto, tutta dentro il centrodestra. Se il campo progressista da tempo ha scelto Giovanni Manildo, il dopo-Zaia registra un estenuante braccio di ferro tra Lega e Fdi. Con il partito di Matteo Salvini che dà per scontato che tocchi alla Lega esprimere il successore di Zaia (non più candidabile), mentre quello di Meloni non manca di ricordare, come fa a cadenze regolari il coordinatore regionale Luca De Carlo, che «il Veneto è la regione in cui» Fdi ha ottenuto «i risultati migliori a livello nazionale». Cedere il passo, dunque, sarebbe da considerare «un atto di straordinaria generosità» per «un partito con il 37% verso un altro col 15%». L’unica via individuata per risolvere l’intera partita è il tavolo tra leader nazionali atteso solo a settembre.Il rebus Tridico in CalabriaIn Calabria si va alle urne il 5 e 6 ottobre. Manca ancora lo sfidante di Roberto Occhiuto (ricandidatosi dopo le impreviste dimissioni anticipate), in attesa che Pasquale Tridico – europarlamentare M5s – sciolga la riserva e decida se correre o meno. Per il centrosinistra calabrese si aprono dunque due strade: la prima, decisamente la più agevole, vede Tridico dare la sua disponibilità con la coalizione a convergere rapidamente su di lui chiudendo a cascata tutti gli altri dossier. Decisamente più tortuoso e di difficile lettura il percorso che vedrebbe Tridico tirarsi indietro. Perchè se su di lui i dem non farebbero obiezioni, di altri candidati pentastellati non sembra vogliano sentir parlare.Intesa Pd-M5s in ToscanaIn Toscana si vota il 12 e 13 di ottobre. Anche qui percorso a ostacoli per il centrosinistra che alla fine ha confermato Eugenio Giani. E di lunedì 18 agosto l’ok all’intesa Pd-M5s. Il centrodestra sembra aver scelto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, rinviando però l’annuncio ufficiale alla chiusura della partita veneta. – LEGGI TUTTO






Braga (Pd): “Meloni chiarisca le parole di Trump su rottura con l’Ue”
“È vero che l’Italia si accingerebbe a negoziare direttamente con gli Stati Uniti i dazi per la pasta ed è vero che l’Italia sarebbe interessata a ridimensionare il supporto all’Ucraina? Le parole del presidente Trump lasciano poco spazio alle interpretazioni. Perciò Meloni non può far finta di nulla”. Lo ha sottolineato in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, dopo un recente post pubblicato dal presidente americano con riferimenti alla premier italiana. Meloni, ha aggiunto Braga, “deve chiarire da che parte sta l’Italia e se è destinata a essere l’avamposto di Trump per rompere il fronte europeo e indebolire definitivamente l’Unione europea che non è soltanto un sodalizio economico, ma anche e soprattutto un patto politico tra stati che condividono valori, diritti e libertà”.
Post di una “gravità inaudita”
“Il post rilanciato da Donald Trump con cui si annuncia che Meloni starebbe rompendo con l’Ue sui dazi e togliendo l’appoggio all’Ucraina è di una gravità inaudita”, ha sottolienato ancora Piero De Luca, deputato del Pd e capogruppo in commissione Politiche europee. Queste cose “vanno smentite immediatamente. Si tratta di dichiarazioni clamorose che, se confermate, solleverebbero dubbi enormi sull’operato del nostro governo e sulle politiche economiche che l’Italia sta adottando. È urgente e necessario che la premier chiarisca immediatamente, smentendo quanto affermato dal presidente Usa”, ha spiegato.
Tajani: “Post di Trump? Noi sempre lavorato con l’Ue”
“Noi abbiamo sempre lavorato con l’Ue e grazie all’Italia si è potuto fare qualche importante passo in avanti. E con il commissario Šefčovič lavoriamo in perfetta sintonia”. Questo il parere del ministro degli Esteri, Antonio Tajani in risposta a chi gli chiedeva, facendo riferimento alla questione, se l’Italia intendesse sfilarsi su certi dossier per trovare accordi diretti con gli Usa relativamente ai dazi. “Certamente insistiamo con il commissario affinché alcuni prodotti italiani rientrino nel quadro generale del 15%. Mi riferisco soprattutto ai vini, all’acciaio e all’alluminio. Quindi siamo al lavoro, chiaramente parliamo anche con gli statunitensi e vedremo in quale modo si potrà meglio tutelare l’interesse della nostra produzione industriale e agroindustriale”, ha spiegato Tajani.
Cosa ha pubblicato Trump sui social
Al centro delle polemiche, come anticipato, c’è un video pubblicato su X da un’utente “maga”, tale LynneP. Post che Trump ha rilanciato sul suo social Truth. Nella clip si sostiene che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intenderebbe siglare accordi commerciali con gli Stati Uniti, di fatto bypassando l’Unione europea, e sarebbe pronta a ridimensionare il supporto italiano all’Ucraina. “Giorgia Meloni sfida l’Unione europea e cerca di ottenere un accordo commerciale diretto con Trump. Ben fatto Meloni. È una mossa brillante”, è la didascalia legata al post rilanciato da Trump. LEGGI TUTTO





Regionali Calabria, affluenza aggiornata al 7,7%
Ascolta la versione audio dell’articoloL’affluenza al voto alle 12 per le elezioni regionali in Calabria, aggiornata dal sito Eligendo, è del 7,7% (il numero è riferito ora a 2.321 sezioni su 2.406). Il dato è leggermente superiore rispetto alla stessa rilevazione alle precedenti elezioni regionali del 2021 quando alla stessa ora aveva votato il 7,4%. Il dato più alto, al momento, è quello di Catanzaro dove, con 414 sezioni su 425, il dato dell’affluenza risulta all’8,8%.I candidatiLe elezioni si svolgono con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale a causa delle dimissioni, nel luglio scorso, del presidente Roberto Occhiuto, di Forza Italia. Gli aventi diritto al voto sono quasi un milione e 900 mila. I candidati alla presidenza sono tre. Lo stesso Roberto Occhiuto per il centrodestra, sostenuto da Forza Italia, partito di cui é vicesegretario nazionale, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati, Unione di centro, Sud chiama Nord e dalle liste Forza Azzurri e Occhiuto presidente. Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che é appoggiato, oltre che da M5S, da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e dalle liste Democratici e Progressisti e Tridico presidente. L’outsider per la presidenza di queste elezioni è Francesco Toscano, di Democrazia Sovrana Popolare, di cui é stato uno dei fondatori, sostenuto dal suo partito.Loading…Tridico non è residente, non può votare«Ho votato assieme ai miei ragazzi. Buon voto a tutti. Viva la Calabria!». Così il governatore uscente Occhiuto postando su Facebook la foto che lo ritrae intento a inserire la scheda nell’urna, insieme ai due figli. Tridico invece non potrà votare: non ha la residenza in Calabria ma a Roma. L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle è sostenuto da 6 liste del campo progressista. LEGGI TUTTO






Giorgetti: su rating Italia sottovalutata, avremo risultati
Giorgetti: su rating Italia sottovalutata, avremo risultati | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO




